BRIGA FA TREMARE L’ATLANTICO: DIECI ANNI DOPO, “NEVER AGAIN” È PIÙ VIVO CHE MAI!

Ieri, venerdì 23 maggio 2025, Briga ha celebrato all’Atlantico Live di Roma i dieci anni di Never Again con un concerto emozionante, tra fan in festa, ospiti speciali e un comeback carico di significato!

Roma, 23 maggio 2025

C’è un’attesa che non si dimentica, un conto alla rovescia che dura dieci anni. L’aria all’Atlantico di Roma era carica di memoria, di vissuto, ma proiettata al futuro, traboccante di emozioni. Perché Briga è tornato lì, dove tutto è iniziato. Sul palco dove prese vita “Never Again”, il disco che ha inciso il suo nome nella storia dell’urban italiano. E questo ritorno non è stato solo un concerto: è stata una celebrazione, un abbraccio intimo tra artista e pubblico, tra passato e presente.

Briga è salito sul palco esattamente come si sale su un ring, con il cuore che pompava adrenalina. In mezzo agli abbracci di sua moglie, della sua famiglia e degli amici di sempre (quelli veri, che non sono mai scesi dalla sua barca!), ha affrontato la serata con emozione cruda e sincera!

Appena varcate le scalette del backstage, si è coperto gli occhi con la mano, quasi incredulo. Poi ha avanzato a piccoli passi, lasciandosi travolgere da quella pazzesca onda umana che lo attendeva su quel palco da un decennio. E' sufficiente il risuonare delle prime note che l’Atlantico esplode. Ogni parola, ogni accordo, ogni silenzio diventa parte di un momento che accomuna tutte le anime lì presenti. Un concerto? No. Una purissima dichiarazione d’amore reciproca!

E tra le luci e gli applausi, una presenza ha brillato con forza e tenacia: Federica Carta. La sua voce potente, vibrante, ha avvolto il pubblico e fatto tremare le pareti dell’Atlantico!

Nel backstage, ancora spettinata dall’adrenalina, Federica ci ha raccontato:

«È stato bellissimo. Briga è stato dolce, attento. Sa come prendermi, sa che sono una persona sensibile. Non mi ha forzata, mi ha fatto sentire a casa.»

E in effetti, tutta la serata ha avuto il dolce sapore di un ritorno a casa. Ma non una casa qualunque: quella costruita pezzo dopo pezzo, brano dopo brano, tra notti insonni, rime gridate e sogni che sembravano sempre così grandi.

Briga ha riletto i suoi brani più iconici con occhi nuovi, come boomerang scagliati nel futuro. È stato capace di rendere omaggio a ciò che è passato, ma lo ha fatto con uno sguardo chiaramente lucido e affamato di ciò che sarà. Ogni pezzo è stato un manifesto: di resistenza, di schiettezza, di appartenenza.

E pochi giorni prima, ai Magazzini Generali di Milano, aveva già lasciato presagire lo spirito con cui si sarebbe presentato all’Atlantico di Roma:

“Grazie a tutti voi che siete con me da 10 anni e non mi avete mai lasciato. È stato un concerto strepitoso. Mi sono divertito, ho pianto e mi è venuta la febbre. Pensa te la mia psiche quanto lavora.

Adesso non vedo l’ora che sia venerdì e che l’Atlantico esploda d’amore. Parte tutto dal backstage, da Ari, da Baires, da Papà, dalla band e dagli amici.

Vi amo adesso ancora di più. Per non essere mai scesi dalla mia barca. Per essere rimasti a spalare l’acqua.”

"Never Again" non è solo un semplice disco (e non lo è mai stato). È uno stile di vita. È una necessita emotiva. È una dichiarazione di presenza, gridata col cuore in mano e gli occhi pieni di grinta e voglia di continuare questo magico percorso musicale. Dopo dieci anni, “Never Again” è diventato un simbolo di coerenza, di evoluzione e, soprattutto, di verità!

Perché certi dischi non invecchiano. Crescono.

Perché certi artisti non seguono la scena. La scrivono e la rendono propria.

E perché Briga, con la sua penna, la sua voce e la sua tenera fragilità, è ancora lì a ricordarci che la musica, quella vera, non è una moda. È una fede da coltivare giorno dopo giorno.