INTRODUZIONE DI NUOVE PISTE CICLABILI ALL'EUR: PROGRESSO O PERICOLO?
- Valentina D'Ambra
- 18 giu
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 25 giu
Tra le nuove piste ciclabili previste a Roma, spunta anche quella su Viale dell'Oceano Pacifico, l'arteria super trafficata dell'Eur. Un progetto sicuramente ambizioso, ma non privo di perplessità sulla sicurezza.

Cari Lettori di EUR INSIDE,
oggi vedremo come, con i fondi del PNRR e il Bici Plan presentato in Commissione Capitolina, la Capitale lanci la sfida alla mobilità sostenibile. O quasi.
Roma pedala verso il futuro
Dal 2024, Roma ha avviato un piano ambizioso per trasformare la mobilità urbana: ben 850 km di piste ciclabili entro il 2026. Una rivoluzione verde che guarda al futuro, all’ambiente e a una città a misura di ciclista. Sono nove i tratti già finanziati, tra cui piazza Cina, lungomare Vespucci e Viale città d'Europa/Viale dell'Oceano Pacifico. Ma non tutte le scelte sollevano entusiasmo.

Un'arteria ad alta velocità
Noi di EUR INSIDE vorremo soffermarci su un punto in particolare.
Tra i tratti previsti, quello che accende il dibattito è la nuova pista ciclabile su Viale dell’Oceano Pacifico, nel quartiere Eur. Parliamo di una strada già di per sè nota per la sua pericolosità: traffico intenso, incroci complessi e veicoli che spesso ignorano precedenze e limiti di velocità.
Non a caso in passato è stata teatro di diversi incidenti stradali.
Pericoli in vista?
Un progetto quasi completato, ma che solleva forti dubbi in termini di sicurezza. La pista ciclabile su Viale dell'Oceano Pacifico non solo costeggia una strada ad alta percorrenza, dove le autovetture sfrecciano spesso oltre i limiti, ma attraversa perpendicolarmente la carreggiata, in più, subito dopo un incrocio pericoloso (quello con Viale Città D'Europa).
In aggiunta a ciò, non potevano non essere presenti anche i parcheggi su strada, i quali contribuisco ulteriormente al restringimento della carreggiata provocando non pochi disagi. Un tratto stradale dove seppure i veicoli abbiano la precedenza, non mostrano accortezza e non pensano minimamente a rallentare o a fermarsi: anzi, chi guida tende ad accelerare, rendendo l'attraversamento estremamente rischiosi per tutti. Ancora di più per i ciclisti.
La sicurezza prima di tutto!
Viene dunque spontaneo chiedersi: è davvero il luogo più adatto? O almeno, è possibile renderlo più sicuro?
Inserire una ciclabile in una strada ad alta percorrenza senza prevedere un’efficace ricalibrazione del traffico, non rischia di trasformare una buona intenzione in un rischio concreto? La mobilità sostenibile non puo' prescindere dalla sicurezza, soprattutto in aree critiche!
Per l'assessore Patanè, "la sfida è culturale". Ma senza infrastrutture adeguate e comportamenti rispettosi del Codice della Strada, il vero cambiamento (sostenibile) rischia di restare solo sulla carta...
Innovazione con prudenza
Dunque, vogliamo accendere i riflettori su quel particolare tratto stradale e, in primis, non lo diciamo noi, ma chi lo vive ogni giorno ed è consapevole dei suoi rischi.
Per questo ogni intervento deve essere calibrato rispetto al contesto.
Sì alla mobilità verde, ma con consapevolezza.
Voi cosa ne pensate? Lo trovate pericoloso?
Posso capire la ciclabile, ma perché farne due ? Così la strada diventa ad una corsia per senso di marcia, aumentando quindi traffico ed inquinamento. Poi vi ricordo che quando il prossimo secolo faranno il ponte sulla Roma Fiumicino. Le macchine passeranno tutte su questa strada.